Agostino Rombolà: «Orgoglioso dei nostri tifosi»

Il rampante dirigente viola entusiasta della Gioiese

L’entusiasmo che si respira nell’aria di Gioia Tauro ha un profumo dolce ma intenso. Il day after della bella affermazione casalinga, ottenuta ai danni del Noto è un susseguirsi di consensi e congratulazioni, nei confronti di una squadra che ha messo in moto un meccanismo difficile da fermare adesso. Nella Città della Piana è rinato un entusiasmo, attorno alle casacche viola, che mancava da tanto, troppo tempo. Sportivi che si erano allontanati dal calcio minore, in seguito alle vicissitudini che hanno attanagliato la storia calcistica dell’ultimo ventennio, hanno deciso di abbandonare le poltrone, preferendo il primo, vecchio, amore al calcio patinato delle pay-tv. E subito dopo il triplice fischio del signor Gosetto di Schio, il pensiero era già rivolto alla vicina Montalto. La macchina organizzativa si è già messa in moto e domenica prossima si prevede un esodo in terra cosentina. Ultras_23-09Il tifo dei gioiesi veraci, di coloro i quali hanno sangue viola nelle vene sarà, come sempre, passionale, come quello che ha trascinato i giocatori per 96 minuti. Un sostegno apprezzato anche dai tifosi avversari, ai quali a fine gara è stato tributato un caloroso applauso, in segno di rispetto verso una squadra che si è battuta strenuamente. Un gesto di grande fair play che il sodalizio viola ci tiene a mettere in grande evidenza, così come afferma Agostino Rombolà, figlio del presidente Ferdinando, ma soprattutto dirigente attivo, che ricopre attualmente il ruolo di cassiere: «Credo che quella di ieri – afferma Rombolà junior – sia stata la partita perfetta. Sia per il risultato, ma soprattutto per l’atmosfera vissuta sugli spalti, con un bel tifo corretto e con rispetto reciproco tra le due tifoserie. Tutto ciò ci gratifica e c’inorgoglisce, perché questo è il calcio che la nostra società si è sempre impegnata a divulgare nella nostra Città». Il rampante dirigente viola si sofferma anche sull’avvio da protagonista della Gioiese: «Ritengo che non potessimo iniziare meglio di così, con 10 punti in 4 partite, con 2 vittorie esterne in campi come Vibo e Ragusa, secondi in classifica davanti a molte squadre blasonate ed essendo anche riusciti a raggiungere i sedicesimi di Coppa Italia. Tutto ciò ci ha consentito, forse, di smentire qualche scettico. Ancora, comunque, il campionato è lungo e dobbiamo rimanere coi piedi per terra, sperando di toglierci altre belle soddisfazioni e portare sempre più persone allo stadio. Perché la Gioiese non appartiene solo alle famiglie Rombolà e Calabrò, ma è e deve essere un patrimonio da sostenere e preservare per tutta Gioia Tauro».

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