Dal Torrione: «Soddisfatto della mia squadra, fin qui ce la siamo giocati alla pari con tutti»

«In tanti erano scettici sulle nostre scelte, il nostro obiettivo è la salvezza»

mario_daltorrioneQuando siamo giunti a metà del girone di andata del campionato di Serie D, abbiamo tracciato un primo bilancio di stagione col mister della N. Gioiese Mario Dal Torrione.

Mister Dal Torrione, come giudichi il cammino della N. Gioiese in questo primo scorcio di stagione. Sei soddisfatto?

«Onestamente sì. Abbiamo affrontato fin qui 8 squadre, ed in queste gare abbiamo potuto prendere coscienza dei nostri mezzi, giocandocela con tutti alla pari, anche con le forti Battipagliese ed Akragas, contro le quali, pur perdendo, ripeto ce la siamo giocata alla pari e, probabilmente l’1-1 sarebbe stato il risultato più giusto. Siamo usciti a testa alta, siamo stati ingenui in alcune occasioni ma va bene così. Dobbiamo continuare su questa strada, cercando di commettere meno errori possibili, in modo da poter raccogliere qualche punto in più».

Hai creduto ciecamente nel gruppo vincente dello scorso anno, a cui sono stati aggiunti pochi ma azzeccati elementi, oltre agli under. Ti aspettavi un rendimento così positivo da questi ragazzi, molti dei quali alla loro prima esperienza in D?

«In tanti erano scettici sulle nostre scelte. Io e la società non avevamo alcun dubbio su questi ragazzi, che hanno vinto alla grande il campionato di Eccellenza dell’anno scorso, per cui conoscevamo il loro potenziale, il loro impegno e pur essendo al nostro primo campionato di Serie D eravamo certi che si avrebbero dimostrato il loro valore anche al cospetto di avversari più quotati. Fin qui dal campo abbiamo ricevuto le risposte che ci aspettavamo, per cui dobbiamo solo sperare di poterci esprimere su questi livelli per il resto della stagione»

Come giudichi questo torneo di Serie D a livello tecnico?

«E’ un torneo sostanzialmente equilibrato, ma ci sono delle formazioni di elevato spessore tecnico, come il Savoia, la stessa Akragas o la Battipagliese. Poi troviamo l’Orlandina che, da matricola, ha agito più o meno come noi e con loro condividiamo il quarto posto, lo stesso Montalto, che è una buona squadra. Sostanzialmente quindi ritengo sia un torneo livellato in alto, con tanti buoni giocatori scesi di categoria dalla C, con Savoia ed Akragas che, probabilmente hanno qualcosina in più delle altre e per il resto c’è tanto equilibrio. Mi viene da pensare alla Vibonese, che possiede un buon organico, ma che sta incontrando tante difficoltà per uscire dai bassifondi, o agli stessi Ragusa e Licata che, pur essendo delle buone squadre, stanno pagando i problemi societari».

È bello rivedere una compagine di Gioia Tauro, dopo diversi decenni, veleggiare nelle alte sfere della Serie D. Forse è prematuro parlarne, ma ritieni che si possa puntare a qual cosina in più della semplice salvezza, tipo… play-off?

«No, è troppo presto per pensare a queste cose. Il nostro obiettivo rimane la salvezza, siamo al primo anno in Serie D e vogliamo assestarci in questa categoria, anche se, come ho già detto, in questa prima parte di campionato abbiamo avuto delle belle conferme sulle nostre possibilità e soprattutto ho potuto constatare che nessuna squadra ci ha fin qui messo sotto. Torno alla gara di Agrigento dove, pur perdendo contro una “grande”, la gara è stata decisa da semplici episodi che mi auguro in futuro siano a noi favorevoli. Abbiamo giocato a viso aperto e così faremo per il resto della stagione. Speriamo di centrare la salvezza prima possibile e poi, se riusciremo a fare qual cosina in più non ci tireremo certo indietro».

I positivi risultati fin qui conseguiti hanno risvegliato l’entusiasmo della città, con una tifoseria costantemente in crescita. Soddisfatto del loro apporto?

«Sì, decisamente sì. La gente è tornata allo stadio. A Gioia Tauro si aspettava da tempo il ritorno della Gioiese nel calcio che conta, per cui mi ritengo soddisfatto. Purtroppo siamo un po’ penalizzati dallo stadio che, già è ubicato alla periferia della città, poi manca ancora della copertura della tribuna e ciò crea qualche problemino ai nostri tifosi che devono fare i conti quando con il caldo infernale e quando con i temporali (come contro la Battipagliese), per cui mi auguro che appena verrà fatta la copertura della tribuna, avremo un’adeguata cornice di pubblico come negli altri stadi, tipo Agrigento dove abbiamo giocato davanti a 2000 spettatori».

Senza tralasciare l’obiettivo principale che rimane il campionato, mercoledì prossimo si torna ad Agrigento per una sorta di finale di girone di Coppa Italia. Giocherete ancora contro l’Akragas con in palio il Brindisi agli ottavi di finale. Come affronterete questa gara?

«Ti anticipo che la gara sarà giocata sul neutro di San Cataldo, che è in sintetico, per dei lavori che stanno effettuando all’Esseneto di Agrigento. Noi per quella gara dovremo fare a meno di 4 nostri giocatori, tutti squalificati per somma di ammonizioni. Comunque, ci teniamo a proseguire il cammino anche in questa competizione, ed onoreremo l’impegno al meglio, provando a prenderci una rivincita per l’ingiusta sconfitta di domenica scorsa e per regalarci il Brindisi che, in caso di qualificazione, affronteremmo al Polivalente di Gioia Tauro».

Infine, mister torniamo al campionato. Domenica arriva a Gioia Tauro il Due Torri, matricola senza grossi nomi, ma sicuramente insidiosa. Che gara prevedi?

«Il Due Torri è una compagine insidiosa e da affrontare con la giusta concentrazione perché vogliamo tornare a vincere. Non ha raccolto tanto lontano dalle mura amiche, subendo tante reti, ma in casa ha centrato 3 vittorie e un solo pareggio, per cui questo la dice tutta sul valore dei pirainesi, nelle cui file gioca il cosentino Crescibene. Dovremo essere bravi a scardinare la loro difesa, visto che chiunque viene a Gioia gioca in maniera molto ermetica provando a ripartire, per cui dovremo cercare di imporre il nostro gioco e reagire prontamente allo stop di domenica scorsa».

Mancherà Castellano per squalifica, mentre Iannelli ha recuperato la botta rimediata ad Agrigento?

«Sì, dovremo rinunciare a Castellano, mentre Iannelli sta svolgendo un lavoro a parte che, spero, lo possa portare ad essere arruolabile per l’importante confronto di domenica».

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