Wearable Tech: quando la tecnologia si mette al servizio dello sport

Si chiamano dispositivi wearables o indossabili, non sono altro che oggetti elettronici che consentono il tracking delle attività e sono legati a sport, wellness e benessere. Fanno parte dei wearables orologi, occhiali, vestiti, braccialetti e altri oggetti intelligenti che si indossano. Questi dispositivi utilizzano schermi e sensori per offrire un’esperienza high-tech più diretta ed immediata rispetto a tablet e smartphone.

I dispositivi indossabili hanno lo scopo di monitorare l’attività degli utenti, non necessariamente sportiva, registrando ogni tipo di movimento svolto da colui che li indossa nell’arco di 24h. Secondo alcuni la loro la valenza è addirittura sociale: spingono gli utilizzatori a monitorare il livello della propria attività fisica giornaliera, registrando le calorie consumate e consentendo di confrontare giornalmente l’intensità dei propri sforzi. Per chi conduce una vita sedentaria il loro utilizzo può aiutare nella ricerca di uno stile di vita più salutare.

Uno dei primi esempi dell’utilizzo della tecnologia wearable è stata la tecnologia “plus” introdotta nel 2006 da Nike. Grazie ad un sensore posizionato sotto il plantare delle scarpe running Nike+ è possibile misurare andatura, distanza, durata e calorie bruciate durante l’allenamento. Le informazioni vengono poi trasmesse ad un ricevitore posizionato su iPod o iPhone ottenendo il come risultato un feedback audio in tempo reale durante l’ascolto della musica preferita in riproduzione durante l’allenamento.

Da allora l’interesse dei produttori per gli amanti del fitness e delle discipline sportive è divenuto sempre più crescente. Ciò non deve sorprenderci se consideriamo le continue novità che vengono introdotte nel settore dell’abbigliamento tecnico, per non parlare dei sempre più innovativi gadget tecnologici che affiancano gli sportivi nel monitoraggio delle proprie performance.

Jawbone Up

Jawbone Up

Ai top players del mondo dell’abbigliamento sportivo come Nike ed Adidas, oggi si sono affiancati altri brand come Jawbone con il suo braccialetto Up e Misfit con il suo “bottone” elegante Shine, per citare solo alcuni esempi. Non ci dobbiamo meravigliare se dietro un elegante ed apparentemente semplice orologio batte un cuore tecnologico dotato di un sensore biometrico, un accelerometro, un GPS, un cardiofrequenzimetro e chi più ne ha più ne metta.

Anche gli sport più tradizionali si piegano qualche volta alla tecnologia. E’ il caso della racchetta da tennis tecnologica Babolat Play. Un tennista entra in campo non solo per cercare la gloria, ma anche per conoscere i propri punti deboli ed allenarsi in funzione di questi, per tentare di superarli. In quest’ottica si può rivelare molto utile la tecnologia che permette agli atleti l’utilizzo di sistemi avanzati di analisi dei giocatori durante le competizioni ufficiali, senza entrare in conflitto con le norme della Federazione Internazionale. ll produttore di racchette Babolat debutta sul campo con la sua prima connected tennis racket, battezzata Play.

Babolat Play

Babolat Play

Questa racchetta è dotata di sensori sul manico, per raccogliere preziose informazioni, da monitorare attentamente dopo il match, come: potenza, resistenza, tecnica e modalità di impatto della palla. Queste informazioni vengono trasmesse ad una base di raccolta, tramite mobile app, dove giocatori e allenatori possono dare un’occhiata a quanto successo, per cercare di migliorare l’abilità operativa. Il progresso, del resto, non dipende solo dalle sensazioni e dai sentimenti, ma anche dalle informazioni concrete, come quelle fornite dalla racchetta Play.

E tu sei già alle prese con il tuo dispositivo wearable? Contatta la nostra redazione e condividi con noi la tua esperienza.

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