Intervista esclusiva al tecnico del Real Gioia, Pino Ficarra

Il tecnico del Real Gioia, Pino Ficarra

Mister Ficarra, sei stato chiamato in corsa per salvare il Real e ci sei riuscito. Le tue valutazioni.

«Nel momento in cui ho ricevuto la chiamata del presidente Ritrovato non ho esitato un minuto ad accettare la panchina del Real, in primis per il materiale umano che mi garantiva una certa qualità. La classifica del Real Gioia non poteva assolutamente essere quella che ho trovato quando ho accettato la proposta del Real, difatti a posteriori posso affermare che sono stati due mesi di intenso lavoro ripagati con la conquista della salvezza»

Che tipo di campionato è il girone D di prima categoria ?

«Sono del parere che tra i quattro gironi di Prima categoria, il girone D è quello più forte tecnicamente e agonisticamente ed anche il più duro. Le squadre del reggino annoverano diversi buoni giocatori e le squadre sono altamente competitive. Basta leggere gli organici di quest’anno di Rosarno, Laureanese, Aurora Reggio, Villa San Giuseppe senza ovviamente dimenticare la corazzata Cittanovese che ha stravinto il campionato».

Da gioiese, è più facile essere profeti in patria oppure allenare a Gioia per certi versi diventa problematico ?

«Gioia è una piazza difficile e di palato fine, nella nostra città si mastica calcio da sempre. Ma se i risultati ti danno ragione noi addetti ai lavori non dobbiamo certamente porci questi problemi».

In passato hai vinto da co-allenatore, dividendo la panchina con Salvatore D’Agostino, il campionato di Promozione ed approdando in Eccellenza. Forse meritavi in quel determinato periodo di tempo maggiore considerazione anche da parte di altre realtà calcistiche cittadine e non ?

«Probabilmente meritavo qualcosina in più. Però, ed è un fatto notorio, mi sono dovuto fermare per motivi di salute e di lavoro. Nonostante tutto ho vinto il campionato regionale under 18 con la Rosarnese, il campionato di Prima categoria con il Badolato e quello di Seconda categoria a Castrocielo in provincia di Frosinone».

A Gioia dopo 19 anni si è ritornati a calcare i campi della serie D. A tuo avviso per confermare nella nostra città un campionato così prestigioso e nello stesso tempo dispendioso, cosa sarebbe necessario ?

«Il problema più urgente è quello della costruzione della copertura al Polivalente. In seconda battuta occorre che la classe imprenditoriale cittadina si avvicini alla Nuova Gioiese. Il campionato di serie D come dici giustamente tu è alquanto dispendioso, io credo che Rombolà da solo non possa andare avanti all’infinito, per questo rivolgo un appello a tutti gli sportivi gioiesi affinchè sottoscrivano con largo anticipo gli abbonamenti, dando un segnale alla società viola».

Inevitabilmente con l’arrivo dell’estate iniziano i primi rumors di mercato. Pino Ficarra rimarrà sulla panchina del Real Gioia oppure cambierai “scuderia” ?

«Non ti nascondo che sono arrivate delle offerte da parte di alcuni club prestigiosi di categoria superiore, ma con il Real Gioia, che mi ha confermato per la stagione 2014/2015, ho sposato un progetto a lunga durata. Con il presidente Ritrovato vogliamo allestire una squadra competitiva che possa far bene il prossimo anno».

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