Quei maledetti rigori che puniscono la Gioiese

Per la quarta volta consecutiva i viola vengono beffati dal dischetto

“Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, cantava De Gregori. Ma quel maledetto dischetto, distante appena 11 metri dalla linea di porta sta incominciando a diventare l’incubo dei  giocatori della Gioiese e dei supporters metaurini. Se tre indizi fanno una prova, infatti, quattro indizi faranno una certezza, ovvero: la dea bendata non assiste il team caro al presidente Rombolà, che nelle ultime quattro gare è uscito sempre sconfitto dalla lotteria dei rigori. Poco importante (perché non c’erano in palio i tre punti) quella patita nel “Memorial Franco Scoglio” contro la Reggina, allorquando i metaurini sbagliarono 3 penalty ed il trofeo andò agli amaranto. Ben più pesanti gli errori dal dischetto successivi, costati 3 punti in campionato e l’eliminazione dalla Coppa Italia. A beneficiarne le siciliane Due Torri ed Akragas che, al contrario, sono risultate fredde, infallibili e se vogliamo anche fortunate. C’è rammarico in casa pianigiana, dopo quel generoso penalty concesso dall’arbitro a tempo praticamente scaduto, che ha lasciato con l’amaro in bocca i circa 30 intrepidi Ultras Viola, cucinati sotto la canicola dell’Esseneto di Agrigento. Ha da lavorare molto, però, il sodalizio allenato da Mario Dal Torrione che, per stessa ammissione del tecnico a fine gara, avrebbe dovuto e potuto osare di più, visto il vantaggio numerico di uomini acquisito già dalla prima frazione di gara. L’attuale torneo di Quarta Serie si dimostra subito più duro e spietato di quello precedente e, tra l’altro, il calendario della Nuova Gioiese non è certamente tra i più agevoli come inizio. Perciò, se non si vorrà essere risucchiati nel baratro dei play-out, bisognerà lottare con le unghie e con i denti, mantenendo alta la concentrazione dal primo all’ultimo minuto di gioco.

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